mercoledì 20 ottobre 2010

Anniversario della Strage di Gorla

Sessantasei anni fa, il 20 ottobre del 1944 alle 11e 29, il comandante di uno squadrone aereo della 15° Air Force dell'USAAF, il 451° Bomb Group composto da 36 bombardieri, dopo aver mancato gli obiettivi industriali per un errore di rotta decise di rientrare alla base considerando la missione come "fallita". Rimaneva il problema del carico: le bombe (circa 2200 Kg. ogni aereo) non potevano essere riportate a casa in quanto già innescate; il problema era di primaria importanza per l'incolumità dell'equipaggio. Una via per uscire da questa situazione poteva essere quella di proseguire per 140 gradi raggiungendo la campagna verso Cremona dove lo spazio per liberarsi dello scomodo carico non mancava, oppure lanciarle nel mare Adriatico sulla via del ritorno. Ma il comandante decise diversamente.





Non sappiamo e probabilmente non sapremo mai se la soluzione che scelse fu frutto di una sua decisione o se era prevista dal suo piano operativo, sappiamo però che in quel momento si concretizzò quello che possiamo definire uno dei peggiori crimini contro l'umanità nella guerra aerea di quegli anni, perchè egli ordinò agli altri velivoli di sganciare le bombe subito, sulla città, anche se sotto di lui non c'erano obiettivi militari ma solo abitazioni civili che poteva perfettamente vedere date le favorevoli condizioni meteorologiche.
Le conseguenze di quella decisione si manifestarono dopo tre minuti, dopo cioè il tempo necessario agli ordigni per raggiungere terra dall'altezza di lancio di circa 10.000 metri.
Trascorso infatti quel breve intervallo, durante il quale la popolazione vedendo cadere le bombe cercava di trovare riparo raggiungendo i rifugi sotterranei, l'abitato di Gorla raggiunto da oltre 37 tonnellate di esplosivo divenne l'inferno... vennero colpite case, negozi, officine ma una bomba più delle altre provocò una strage che avrebbe cambiato la vita del quartiere per sempre: quella che aveva centrato la scuola elementare "Francesco Crispi" uccidendo 184 bambini con i loro insegnanti ed alcuni genitori che al suono delle sirene d'allarme erano accorsi per portarli in salvo.
L'unico commento a quanto accaduto venne dal colonnello Stefonowicz del 49° Wing, da cui dipendeva il 451° group, che criticò pesantemente l'operato del gruppo, non tanto per aver sganciato le bombe dopo aver preso atto di essere fuori bersaglio (colpendo quindi la popolazione civile) quanto per il danno d'immagine che lo scadente lavoro di squadra aveva causato all'aviazione americana.
Nessuno venne mai chiamato sul banco degli imputati a rispondere di questa azione che era costata la vita, oltre ad altre centinaia di milanesi civili inermi, a 184 bambini italiani.


Nel giorno di questo tristissimo anniversario desidero rivolgere il mio pensieri commosso a quei piccoli martiri mentre penso al mio nipotino di cinque anni che in questo stesso momento si trova felice in una scuola di Milano, proprio come loro.



Ecco una foto del monumento ossario alla memoria, dove riposano i "Piccoli Martiri di Gorla, creato dallo scultore Remo Brioschi, che è stato eretto dai genitori delle piccole vittime praticamente a proprie spese se non per un aiuto ottenuto dalla "Rinascente" che ha donato il marmo avanzato dalla ricostruzione del proprio punto vendita di Piazza del Duomo e dalla "Falck" con la fornitura dell'acciaio necessario alla realizzazione delle strutture metalliche portanti. Chi lo desidera, può visitare il monumento e la cripta dove riposano i resti dei bambini la Domenica e giorni festivi, a Gorla ( oggi un quartiere di Milano a metà di viale Monza ), in piazza Piccoli Martiri.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ce post m'a beaucoup aide dans mon positionnement. Merci pour ces informations

Anonimo ha detto...

An old dog barks not in vain.

Anonimo ha detto...

Un'altra info : Un collega di mio padre a Gorla ha perso tre figli , w il liberatori.

Anonimo ha detto...

W gli Alleati!!! Da ricordare quando si festeggia il 25 aprile...popolo dalla memoria corta e selettiva...