lunedì 3 giugno 2013

Il distintivo d'onore "Katavia" della Decima Flottiglia Mas

Fino ad oggi di questo distintivo costituito dalla sola grande X rossa avente le stesse dimensioni, con sul retro l'incisione "X° FLOTTIGLIA MAS KATAVIA" e in basso "MARO'" seguita dal nome del decorato, si conoscevano solo due o tre esemplari gelosamente custoditi in altrettante importanti collezioni, anche se nessuno dei fortunati possessori era in grado di fornire sicure informazioni sulla sua storia. 
Si sapeva solo che "Katavia" era una località dell'isola di Rodi, nella quale numerose erano le unità di stanza italiane e tedesche, tra cui reparti della Regia Marina, Aeronautica ed Esercito per circa 37.500 uomini secondo dati dello Stato Maggiore Italiano. Per quanto riguarda la Marina a Rodi era dislocato il Comando Marina "Egeo" con la 4° Squadriglia Cacciatorpediniere ( Crispi, Sella, Euro e Turbine ) e la III Flottiglia MAS composta dalla 1°, 4°, 11° e 16° Squadriglia. 
Recentemente, nel corso di una ricerca effettuata tra ciò che rimaneva degli archivi della Ditta Lorioli a Milano, sono stati ritrovati pochissimi esemplari di questo distintivo; alcuni con l'incisione sopra riportata e già conosciuta e due con l'incisione "PER L'ONORE D'ITALIA 8 SETTEMBRE" e sotto la parola "KATAVIA" in centro, come in questo caso.La presenza di questo riferimento all'8 settembre 1943 ha immediatamente provveduto a fugare ogni dubbio, se mai ci fosse stato, che i distintivi "Katavia" fossero pertinenti al periodo del Regno, collocandoli incontrovertibilmente tra la produzione Lorioli destinata alla R.S.I. in generale e alla X° MAS in particolare. Rimaneva a questo punto il "mistero" sulla destinazione di questi distintivi che riteniamo di aver, almeno parzialmente, svelato con le nostre ricerche storiche perdurando la mancanza di qualsiasi notizia di tipo collezionistico.

martedì 1 gennaio 2013

La Svizzera "neutrale" durante la 2° Guerra Mondiale

 Nel nostro immaginario collettivo la vicina Svizzera è sempre stata vista come una specie di isola felice in mezzo all'inferno della guerra che, a malapena, sfiorava i suoi confini e non toccava la vita dei suoi cittadini e soprattutto delle sue banche che lavoravano a pieno regime per tutti i contendenti in lizza.
Pochi conoscono come andarono le cose in realtà. Fin dallo scoppio della prima guerra mondiale la Svizzera pensò a dotarsi di una propria aviazione militare ( Flugwaffe ). Il 31 luglio 1914, l’istruttore di cavalleria e pilota, capitano Theodor Real, fu incaricato di costituire una truppa d’aviazione. Egli sequestrò tre aerei stranieri in mostra all’esposizione nazionale di Berna. I primi nove piloti, di cui otto erano romandi, entrarono subito in servizio in parte con il proprio aereo e i propri meccanici. Nella prima guerra mondiale, dal 1914 al 1918, si riconobbe l’importanza della superiorità aerea, della ricognizione aerea e del combattimento al suolo. 
Durante questa guerra, l’aviazione militare svizzera acquisì rapidamente importanza, senza tuttavia potersi imporre come arma decisiva ai fini bellici. Con l’andare del tempo, l’aviazione divenne la terza componente delle forze armate, accanto all’esercito e alla marina. Nel periodo che intercorse tra le due guerre, l’aviazione continuò ad essere considerata un’arma ausiliaria, amministrata da un caposezione dello Stato maggiore generale. Gli aerodromi militari permanenti furono dapprima Dübendorf, in seguito Thun e Losanna (dal 1919) nonché Payerne (dal 1921). Nel 1921 furono istituite le scuole reclute, sottufficiali e ufficiali d’aviazione. Nel 1930, si adottò la tattica di combattimento al suolo, nel 1934, fu istituito il servizio d’avvistamento aereo e di segnalazione e, nel 1938, la prima scuola reclute trasmissioni.