domenica 10 ottobre 2010

Ristoranti e cuochi "vip"

Oggi basta sfogliare una qualsiasi rivista per imbattersi nella foto di qualche cuoco e ristoratore famoso, ritratto con la sua uniforme bianca smagliante in mezzo ai suoi collaboratori o tra i tavoli del suo ancor più famoso ristorante. Ma quanti dei lettori di quella rivista avranno la possibilità di frequentare, almeno per una volta, il suo ristorante? E non solo per il costo, sicuramente esoso, ma soprattutto per l'atmosfera che si respira in questi "templi" dell'alta cucina: eleganza esasperata o, peggio, falsa semplicità accompagnata da un'affettata gentilezza riservata solo ai molti clienti vip o da una fredda accondiscendenza per i malcapitati non appartenenti alla suddetta categoria.
Come sono lontani i tempi quando si viaggiava con in macchina la guida di Veronelli, quella regalata con Panorama, e chiunque poteva avere il piacere di scoprire  ristoranti gestiti da grandi cuochi che non se la tiravano e dove si poteva pranzare, magari con la famiglia, seduti vicino a famosi industriali, attori, calciatori sentendosi trattati con egual attenzione e gentilezza spendendo alla fine solo qualcosa in  più di un ristorante meno conosciuto. Avranno sicuramente ragione i cuochi "vip", visto che il loro portafoglio si sarà sicuramente riempito a dismisura, ma quanta "umanità" in meno nella loro patinata esistenza.

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