martedì 1 gennaio 2013

La Svizzera "neutrale" durante la 2° Guerra Mondiale

 Nel nostro immaginario collettivo la vicina Svizzera è sempre stata vista come una specie di isola felice in mezzo all'inferno della guerra che, a malapena, sfiorava i suoi confini e non toccava la vita dei suoi cittadini e soprattutto delle sue banche che lavoravano a pieno regime per tutti i contendenti in lizza.
Pochi conoscono come andarono le cose in realtà. Fin dallo scoppio della prima guerra mondiale la Svizzera pensò a dotarsi di una propria aviazione militare ( Flugwaffe ). Il 31 luglio 1914, l’istruttore di cavalleria e pilota, capitano Theodor Real, fu incaricato di costituire una truppa d’aviazione. Egli sequestrò tre aerei stranieri in mostra all’esposizione nazionale di Berna. I primi nove piloti, di cui otto erano romandi, entrarono subito in servizio in parte con il proprio aereo e i propri meccanici. Nella prima guerra mondiale, dal 1914 al 1918, si riconobbe l’importanza della superiorità aerea, della ricognizione aerea e del combattimento al suolo. 
Durante questa guerra, l’aviazione militare svizzera acquisì rapidamente importanza, senza tuttavia potersi imporre come arma decisiva ai fini bellici. Con l’andare del tempo, l’aviazione divenne la terza componente delle forze armate, accanto all’esercito e alla marina. Nel periodo che intercorse tra le due guerre, l’aviazione continuò ad essere considerata un’arma ausiliaria, amministrata da un caposezione dello Stato maggiore generale. Gli aerodromi militari permanenti furono dapprima Dübendorf, in seguito Thun e Losanna (dal 1919) nonché Payerne (dal 1921). Nel 1921 furono istituite le scuole reclute, sottufficiali e ufficiali d’aviazione. Nel 1930, si adottò la tattica di combattimento al suolo, nel 1934, fu istituito il servizio d’avvistamento aereo e di segnalazione e, nel 1938, la prima scuola reclute trasmissioni.
Nel 1936 si ebbe una svolta radicale. A seguito dell’evoluzione politica in Europa e del riarmo generale, anche in Svizzera si riconobbe infine l’importanza della condotta della guerra aerea e la truppa d’aviazione fu promossa al rango di Arma. Si creò il Servizio dell’aviazione militare e della difesa contraerea. Nel maggio del 1937 arrivarono i primi 90 K+W C-35, biplani da combattimento biposto a costruzione mista che diedero ottima prova di sé ma si dimostrarono obsoleti già al momento della consegna. 
Già nel 1935 si iniziò la realizzazione di una difesa contraerea efficace.
A partire dal 3 agosto 1936 sulla piazza d'armi di Kloten venne svolta, come parte della Divisione d'artiglieria, la prima scuola reclute della difesa contraerea (DCA rossa), che comprendeva quattro ufficiali, nove sottufficiali e 49 reclute. Il primo comandante della scuola fu il colonnello Ernst von Schmid. 
In breve tempo l’effettivo degli equipaggi degli aeroplani fu raddoppiato. La prima ordinazione di velivoli da combattimento Messerschmitt Bf 109 fu fornita per tempo, prima dell’inizio del conflitto. Nel gennaio 1939 le truppe d'aviazione ricevettero dalla Germania 10 Messerschmitt Bf 109D-1 «David» per la riconversione e nel giugno dello stesso anno furono consegnati 30 caccia Messerschmitt Bf 109E-3 «Emil». 
Il 28 agosto 1939, tre giorni prima che la Germania invadesse la Polonia scatenando la guerra, la Svizzera mobilitò le truppe d’aviazione e di difesa contraerea.  Questo fatto dimostra come gli svizzeri fossero assai ben informati sulle future e imminenti mosse di Hitler, al contrario di Mussolini e dei suoi ministri che ancora speravano in una soluzione incruenta della crisi. Scriveva infatti Galeazzo Ciano il 28 agosto 1939 nel suo diario. "In nottata Percy Loraine mi manda il testo riassunto della risposta inglese. Non è cattiva, anzi lascia lascia aperta la porta a molte possibilità. D'altro lato l'azione inglese ha anche indotto la Polonia ad una maggiore arrendevolezza. E forse qui è la chiave di tutta la situazione." 
Quando il fronte si avvicinò al confine occidentale, Henry Guisan, comandante in capo dell'esercito svizzero  spostò le truppe dalla posizione della Limmat nel Giura, nel "Ridotto" alpino fra Basilea e Ginevra. Da quel momento l'esercito si preoccupò di difendere, in uno schieramento chiuso, l'intero territorio da eventuali violazioni dirette ad aggirare la Maginot come in Belgio. In brevissimo tempo anche le truppe d’aviazione si ritirarono nel Ridotto. Nacquero impianti d’aerodromo protetti come ad Alpnach, Meiringen e Turtmann.
Cambiando l’ordine degli avversari, il risultato non cambiò. Per esempio, il 12 luglio ‘43 la contraerea svizzera buttò giù due Lancaster inglesi che avevano bombardato per errore il Vallese. In totale, in cinque anni di «neutralità» gli svizzeri abbatterono o costrinsero all’atterraggio 25 aerei «nemici», equamente ripartiti: 12 tedeschi e 13 alleati. 

Naturalmente, quando gli alleati inaugurarono la strategia, costosa, inutile e moralmente discutibile, dei bombardamenti strategici sulla Germania, la «piccola grande repubblica» ci andò di mezzo. Bilancio: 7.379 allarmi, con 84 morti, 260 feriti e 65 milioni di franchi di danni. 

Il bombardamento piu' pesante fu' quello del 1 Aprile del 1944 quando 50 B 24 dell'USAAF ed altri aerei non indentificati bombardarono Schaffhausen avendola scambiata per Ludwigshafen am Rhein che si invece si trovava a 235 Km a nord , in quel giorno ci furono 40 morti e sensibili danni materiali , per i quali gli Usa pagarono 4 miliodi di Dollari dell'Epoca , la successiva indagine della'USAAF stabiliti' che i bombardieri erano stati portati fuori rotta da vento forte trovato sulla Francia cosa che fece sbagliare i calcoli ai Navigatori e deviare dalla giusta rotta. Successivi attacchi vi furono il 22 febbraio del 1945 su Stein am Rhein sempre del Cantone di Schaffhausen con 21 morti ed il 4 Marzo del 1945 tocco' a Zurigo con 6 B24 che sganciarono 12.5 Tonnellate di bombe e 12 di di Spezzoni incendiari con 7 morti in questo caso il bersaglio originale era una cittadina vicino Frankfurt am Main posta a 400 km Nord , per questo bombardamento il 1 Giugno del 1945 venne portato davanti ad una corte Inglese il comandante degli aerei il famoso attore James Stewart con il suo navigatore ed il Pilota del suo aereo , ma il tutto si concluse con un nulla di fatto , imputando l'errore alle pessime condizioni del tempo . Altri bombardamenti ci furono verso la fine di Aprile del 1945 su localita' al confine con l'Italia (vedi Chiasso o Brusio) . Per tutti i danni alla fine la questione si risolse con il pagamento da parte degli USA nel 1949 di circa 14 Milioni di dollari dell'Epoca (180 Milioni attualizzati ) oltre ai 4 gia versati nell'ottobre del 1944 e la rinuncia da parte Svizzera a proseguire azioni penali contro i piloti Alleati responsabili dei raid .

Naturalmente, gli svizzeri non si limitarono a difendere i cieli. Un’invasione tedesca venne a lungo considerata possibile e in alcuni momenti probabile. La Confederazione affidò il comando dell’esercito (che è ancor oggi Il formidabile esercito svizzero, come il giornalista del New Yorker John McPhee ha titolato il suo reportage, pubblicato in Italia da Adelphi) a un generale francofono, Henri Guisan, che elaborò la stregia del «Ridotto»: le truppe alla frontiera si sarebbero immolate, mentre il grosso ripiegava nel cuore, montagnoso e fortificatissimo, del Paese. In sostanza, una raffinata concezione della deterrenza. 

Per Guisan come per i suoi successori fino a oggi, l’idea-base è sempre stata quella: un eventuale invasore deve sapere che l’occupazione della Svizzera gli costerà tanti sforzi, perdite e tempo da non rendere conveniente tentarla. È esattamente quel che concluse Hitler, che pure aveva meditato un blitz. 
l suo interprete, Paul Schmid, testimonierà che, incontrando Mussolini al Brennero il 2 giugno ‘41, il Führer inveì contro gli svizzeri, «il popolo più ripugnante nella forma di Stato più squallida». Bissò lo sproloquio l’anno seguente («uno Stato come la Svizzera, purulenza sul corpo europeo, semplicemente non deve esistere»), mentre per Goebbels la Svizzera era «venduta o ebraica». 

Ma la Confederazione era pronta: esercito mobilitato, pieni poteri al governo, depositi colmi, misure economiche decise. E preparazione anche morale. Il 25 luglio ‘40, dopo il crollo della Francia, Guisan riunì e arringò 500 ufficiali sul prato del Grütli, dove la leggenda vuole che, dal giuramento dei delegati di Uri, Schwyz e Unterwald, sia nata la Nazione. Altro che Heidi e la cioccolata. 
Così oggi la Svizzera ha piazze e strade intitolate a Guisan. Forse è l’unico generale della storia che abbia avuto una statua non per aver vinto una guerra, ma per essere riuscito a non farla. 

Fonti:
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=10305
http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/bellicach.htm
http://www.myswitzerland.com/it/Bombardamento-della-citta-di-Sciaffusa.html
http://www.lastoriadialex.com
http://www.lw.admin.ch/internet/luftwaffe/it/home/themen/history/krieg.html


Nessun commento: