lunedì 23 maggio 2011

Bombardati dai "liberatori"

Non sono mai riuscito ad accettare come "effetti collaterali" inevitabili i terribili bombardamenti effettuati dagli alleati sul nostro territorio dal 1943 al 1945 e soprattutto a capire la reazione dei "bombardati" nei loro confronti. Oggi, leggendo il libro di Giampaolo Pansa "I vinti non dimenticano", i miei dubbi si sono improvvisamente riaccesi tanto da spingermi a condividerli con i miei lettori su questo blog.
Come dice Pansa, è una storia di stragi che non viene mai ricordata da chi è abituato ad un racconto fazioso della guerra oggi imperante grazie agli "storici di regime", cioè di quel regime culturale messo su dai professionisti dell'antifascismo. "Quelli che manovrano sempre la famosa lavagna dove tutti i buoni stanno da una parte e tutti i cattivi dall'altra. Questi signori rammentano di continuo la più piccola rappresaglia tedesca o fascista, ma dimenticano quanti morti hanno fatto gli aerei americani e inglesi, bombardando l'Italia per cinque anni. Anche le loro vittime, tantissime, meriterebbero di essere ricordate."
Spesso il destino si diverte a combinare tragicamente avvenimenti di segno opposto nello stesso momento: il 7 aprile 1944, sull'Appennino ligure-alessandrino cominciarono le fucilazioni dopo il
rastrellamento della Benedicta. Tedeschi e fascisti uccisero 147 ragazzi catturati, molti dei quali senza armi in mano. Quello stesso giorno, più di 150 fortezze volanti americane arrivarono di giorno sopra Treviso. Avevano per obiettivi la stazione ferroviaria e lo scalo merci ma, forse per un errore di puntamento ( troppi ce ne sono stati per essere tutti credibili ) in cinque minuti i B-17 coprirono di bombe l'intera città. Conclusione: una distesa di macerie e 1600 morti, tra i quali 123 bambini, ossia più di 10 volte i fucilati della Benedicta. "Della strage compiuta dai nazifascisti sul monte Tobbio sono pieni i libri di storia. Della strage compiuta dagli americani a Treviso non ha parlato quasi nessuno, a parte un testo locale "Obiettivo Venerdì Santo" pubblicato nel 1992."

Gioannini e Massobrio, nel loro libro "Bombardate l'Italia. Storia della guerra di distruzione aerea 1940-1945" pubblicato da Rizzoli nel 2007, stimano che i civili italiani uccisi dalle bombe angloamericane, a partire dal giugno 1940 per arrivare all'aprile 1945, siano stati tra gli 80 e i 100.000 ai quali vanno aggiunti i feriti, i mutilati e i traumatizzati deceduti in seguito. I confronti in questo campo sono sempre odiosi ma, di fronte alle più di 80 mila vittime dei bombardamenti, stanno le vittime delle rappresaglie tedesche. "Secondo lo storico militare antifascista Giorgio Rochat, i civili uccisi nelle rappresaglie nazifasciste sarebbero stati 10 mila. La cifra sale a 34 mila se mettiamo nel conto i deportati politici, esclusi gli ebrei. Se consideriamo anche gli ebrei italiani morti nei campi di sterminio tedeschi, 7300, il conto sale a poco più di 41 mila. Dobbiamo fare un commento?".

Forse sarebbe giunta l'ora che in qualche piazza delle "città martiri" italiane venisse eretto qualche monumento per ricordare anche queste vittime della nostra guerra, dimenticate solo perchè la mano che le ha uccise in modo vigliacco era quella dei nostri "liberatori"!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

I never thought I would agree with this option.

Anonimo ha detto...

Io i bombardamentei li ho subito e so anche da che parte arrivavano . Dai liberatori !!!!

mario ha detto...

Ciao anonimo
e già la cosa non mi piace!!!
Punto numero 1: la guerra l'abbiamo dichiarata noi agli alleati e non loro a noi!Comunque è vero i bombardamenti americani soprattutto, ma quelli sulle città cioè i cosiddetti "bombardamenti terroristici" li inventarono gli inglesi ( su vasta scala) per colpire il popolo tedesco. In realtà nella seconda guerra mondiale possiamo osservate tre tipi di bombardamento:
Lo strategico: che tendeva a colpire i nodi ferroviari, le fabbriche i porti e le vie di comunicazione.
Il Tattico che serviva di appoggio alle truppe di terra
e il terroristico che doveva servire a fiaccare la popolazione. Fiaccò subito la popolazione italiana ma non quella tedesca come anni prima nemmeno quella dell'Inghilterra. Il bombardamento chirurgico non esiste nemmeno oggi: colpire una stazione o colpire una fabbrica implica degli effetti collaterali sulla popolazione. Era così allora ed è così anche oggi. Ma l'intento era di annientare la volontà di resistenza di un popolo. In Italia ci riuscirono benissimo in Germania no. I tedeschi applicarono questa tecnica in Spagna per la prima volta, ma non ebbero mai nemmeno nel 1940 e 1941 quell'effetto devastante che avrebbero avuto poi nel 1944 i bombardamenti inglesi e americani. Non disponevano di quadrimotori capaci di un grosso carico di bombe e di creare di conseguenza una cosiddetta area Bombing o area di saturazione dove all'interno di essa tutto veniva distrutto. I tedeschi usarono in Polonia il bombardamento terroristico ma non avevano in mente di usarlo in Francia e nemmeno in Inghilterra. La guerra poi decise diversamente e tutto diventò un sistema per piegare la volontà dell'avversario. la spuntarono gli alleati.
salve